R3B

TERRA/ Padiglione Brasile Leone d’Oro Biennale Architettura 2023

Commissari: José Olympio da Veiga Pereira, president of the Fundação Bienal de São Paulo
Curatori: Gabriela de Matos e Paulo Tavares
Espositori: Ana Flávia Magalhães Pinto,  Ayrson Heráclito, Day Rodrigues with the collaboration of  Vilma Patrícia Santana Silva, Fissura collective, Ilê Axé Iyá Nassô Oká (Casa Branca do Engenho Velho), Juliana Vicente, Mbya-Guarani IndigenousPeople, Tukano, Arawak and Maku Indigenous Peoples, Tecelãs do Alaká (Ilê Axé Opô Afonjá), Thierry Oussou, Vídeo nas Aldeias
Project Manager: eiletz | ortigas architects
Costruzioni e Installazioni: R3B

Siamo entusiasti! Uno dei padiglioni che abbiamo allestito interamente per questa biennale architettura si è guadagnato il Leone d’oro! Mesi intensi, pieni lavoro e fatica hanno portato ad una grandissima soddisfazione!

TERRA, questo il titolo dell’esibizione, è stata curata dagli architetti Gabriela de Matos e Paulo Tavares, con la partecipazione di popolazioni indigene Mbya-Guarani; popolazioni indigene Tukano, Arawak e Maku; Tecelãs do Alaká; Ilê Axé Iyá Nassô Oká; Ana Flávia Magalhães Pinto; Ayrson Heráclito; Day Rodrigues con la collaborazione di Vilma Patrícia Santana Silva; colettivo Fissura; Juliana Vicente; Thierry Oussou e Video nas Aldeias.

Il padiglione, che la nostra squadra ha allestito interamente, pensa al Brasile come terra, una parola che qui assume un duplice senso: terra come suolo, concime, territorio, ma anche come pianeta e casa comune della vita umana e non. Un concetto che riporta alla terra come memoria e al tempo stesso come futuro, che guarda al passato per ampliare il campo dell’architettura in rapporto alle più urgenti questioni contemporanee.
Strutturata in due gallerie, la mostra mette prima in discussione la narrazione coloniale per cui la città di Brasilia è stata costruita sul nulla, rivelando invece come le popolazioni indigene fossero già state rimosse dalla regione -dalla loro terra- per essere rilegate ai margini della città modernista. Poi, grazie a progetti e progetti e pratiche socio-spaziali di conoscenza indigena e afro-brasiliana su terra e territorio, i curatori ci rimandano alla conoscenza e all’archeologia ancestrale, basandosi sui patrimoni memoriali di riferimento.
Un viaggio che parte dalla terra come materiale e arriva al suo senso globale e cosmico, che porta a riflettere sull’uso che ne facciamo come società, sulla decolonizzazione e sulla memoria collettiva.


Costruire questo padiglione è stata un’esperienza incredibile, siamo ancora increduli. Assolutamente da non perdere.

A breve sarà disponibile il report fotografico della intensa fase di realizzazione, di seguito la galleria fotografica gentilmente concessa da Rafael.
Grazie a @eiletz.ortigas architects per averci scelto anche quest’anno!